Mi pare di ricordare...
...che fosse aprile del 1999: Linux l'avevo giè provato. Ma con la versione Red Hat 4.0 ma non ero riuscito a far funzionare XFree sulla mia macchina, se non a risoluzioni per cui non aveva nessun interesse per me. Perciò lo avevo scartato così come avevo fatto con OS/2 di IBM.
All'epoca il prgetto GNU mi era ignoto sia nella sostanza che nella filosofia. Trovai Linux Mandrake 5.3 allegato ad una rivista di cui ho dimenticato il nome. Quel CD-ROM cambiò per sempre il mio approccio con l'informatica e mi restituì tutto ciò che sapevo fare ma potenziato di centinaia di volte!
Cominciai in brevissimo a programmare in shell script. Troppo comodo: è come parlare alla macchina e vedere che questa esegue pedestramente tutto quello che gli dici di fare. Mi iscrissi alla lista di develop di Mandrake e cominciai a modificare la distribuzione, a smontarla e rimontarla pezzo per pezzo. Imparai quindi come funzionava un sistema UNIX.
Collegandomi con il mio modem ad internet trovavo documentazione tecnica e gruppi di persone che collaboravano. Nacque così l'idea di creare un gruppo "locale", vero, fatto di persone e non solo di indirizzi e-mail. Credo di essermi nutrito di Linux come un animale affamato e di averlo interiorizzaro molto prima di comprenderlo con la mente.
Al tempo frequentavo regolarmente la facoltà di fisica a Genova dove avevo un account su un VAX. Scrissi un piccolo shell script che mi permettesse di gestire una lista di indirizzi e-mail in maniera che tutti coloro che avessero voluto partecipare potessero scriversi e leggersi. Trovai altre persone che desideravano far parte di un gruppo fra le quali ricordo Daniel De Marco e Ugo Tartaglino.
Prima che lo shell script diventasse un vera e propria lista l'amministratore di rete di Fisica mi aprì un account su un altro VAX che mi permise di gestire una mailing list (oggi chiusa) e un sito web per fare il quale imparai ad scrivre l'HTML e il JavaScript.
Su quella lista arrivò anche Marco D'Itri che senza mezzi termini ci portò il suo punto di vista su come, cosa e perchè un gruppo Linux dovrebbe fare e funzionare. Più che altro fu un'enorme perdita di tempo: troppo distanti le posizioni a cominciare dal formato degli e-mail fino a questioni di lana caprina sulla "Filosofia". In ogni caso l'idea di "gruppo" era piuttosto diversa.
Io avevo la mia idea e non mi andava di rinunciarci. Anche se in seguito quell'idea si sarebbe addattata alle circostanze era già abbastanza buona da interessare altre persone con cui facevo gruppo. Un gruppo che sarebbe diventato un'associazione e che avrebbe mantenuto il nome: LUGGE.
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